Secessione dell'Aventino

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alcuni parlamentari mentre discutono sulla successione di aventino
Alcuni parlamentari dell'opposizione mentre discutono sulla proposta di secessione detta dell'Aventino

La secessione dell'Aventino fu un atto di protesta attuato a partire dal 27 giugno[1] 1924 dalla Camera dei deputati del Regno d'Italia nei confronti del governo Mussolini in seguito all'uccisione di Giacomo Matteotti avvenuta il 10 giugno dello stesso anno.

L'iniziativa, che consisteva nell'astensione dai lavori parlamentari fino a che i responsabili del rapimento Matteotti non fossero stati processati, prese il nome del colle Aventino dove, secondo la storia romana, si ritiravano i plebei nei periodi di acuto conflitto con i patrizi (secessio plebis). La protesta non ebbe successo e, dopo due anni, il 9 novembre 1926 la Camera dei deputati deliberò la decadenza dei 123 deputati aventiniani.

  1. ^ Paolo Spriano, Storia del Partito comunista italiano, Giulio Einaudi editore, 1976, p. 391. "…il 27 [giugno] - il giorno in cui Turati commemora Matteotti e nasce ufficialmente l'Aventino".

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